Ebbene sì. Anche la città italiana dell’alta moda per
antonomasia, del lusso più sfrenato, delle sfilate, di via Montenapoleone e
degli hotel griffati può essere alla portata di tutti. Quanto segue è quello
che ho imparato nei miei due mesi in questa città: una classifica
(assolutamente parziale) di piccoli accorgimenti per tentare di non dilapidare
il proprio patrimonio (o, peggio, quello dei propri genitori).
1. Mangiare bene, con poco.
Sarò sincera:
a Milano sedersi in un qualunque locale per mangiare comporta quasi
automaticamente un salasso, per affrontare il quale è necessario un training
autogeno di un certo livello. Se però si è abbastanza furbi da fuggire le
trappole per turisti o i ristoranti dai nomi altisonanti, si possono scovare
posticini niente male, il cui il rapporto qualità/prezzo non è necessariamente
sbilanciato a favore di quest’ultimo. Per esempio, in pieno centro, a due passi
dalla Galleria Vittorio Emanuele II, si trovano concentrati una serie di locali
ormai diventati delle vere e proprie istituzioni della gastronomia locale,
anche se di locale hanno ben poco, come il forno Luini, regno del panzerotto
pugliese trapiantato al nord, e l’Antica Focacceria San Francesco, piena di
prelibatezze siciliane a pranzo e a cena. Per i napoletani in trasferta, ma con
nostalgia di della pizza di casa, c’è Spontini. E per chiudere in dolcezza,
basta entrare da Cioccolati italiani e scegliere una qualunque delle loro
proposte. Impossibile rimanere delusi.
2. Musei gratis per tutti!
Basta avere l’accortezza
(e la scaltrezza) di dare un’occhiata al sito internet del museo che si vuole
visitare. Spesso e volentieri, infatti, vi si trovano condizioni di ingresso
agevolate a determinati orari del giorno (come per il Museo del Novecento) o in
uno specifico giorno della settimana (in genere la prima domenica di ogni mese),
oppure convenzioni con vari enti o carte fedeltà che vi assicurano almeno uno
sconto sul biglietto, anche se da tempo avete ormai superato i 26 (e siete
ancora molto lontani dai 65)!
3. Non solo musei.
Che siate credenti o
no, entrate nelle chiese di Milano. Oltre a ritemprare corpo e spirito, è un
modo decisamente low cost per capire la storia della città. Come spesso accade
per città tanto antiche, anche a Milano vari stili convivono, anche a pochi
passi l’uno dall’altro. Vi capiterà così di scoprire che non c’è solo il
maestoso Duomo: basta spostarsi di pochi passi per scoprire, per esempio, la chiesa
di Santa Maria presso San Satiro, che contiene un abside unico nel suo genere.
A voi scoprire il perché.
4. Hop on, hop off? Meglio ATM!
Metodo
decisamente low cost per girare in lungo e in largo la città quando si comincia
a essere un po’ stanchi per proseguire a piedi. La linea di metropolitane è
molto efficiente e vi permette di raggiungere punti anche molto distanti tra
loro in pochissimi minuti, ma è soprattutto il servizio di superficie che
riserva grandi soddisfazioni: ai moderni autobus, che servono principalmente la
parte più periferica, si affiancano, infatti, vecchi tram degli anni Trenta
ancora perfettamente funzionanti. Prenderne uno ogni tanto è il mio personale
modo di tornare indietro nel tempo.
5. Milano fucina di “stranezze”.
Se
siete a Milano per un week end e correte da una parte all’altra come schegge
impazzite per cercare di non perdere neanche una delle sue bellezze, rilassatevi
e non sottovalutate quello che può darvi anche il semplice passeggiare (attività
low cost per eccellenza, a patto che sia svolta lontano dalle vetrine dei
negozi!) per le strade più frequentate della città. Vi capiterà di imbattervi
in vecchie cartomanti vestite di colori sgargianti o pittori di strada che
vendono le loro opere a buon mercato lungo via dei Fiori Chiari; vi potrà
capitare di assistere ai più disparati spettacoli acchiappa-turisti sul corso
dello shopping; vi capiterà di vedere ragazzi vestiti in modo improbabile
essere fermati da giovani fashion blogger alla ricerca delle nuove tendenze
della moda. È tutto perfettamente normale, è solo Milano.
6. Milano alle soglie dell’Expo.
Se da un
lato i preparativi per l’Expo fervono e i mille cantieri aperti rendono
difficile camminare per alcune zone della città, dall’altro si respira fin d’ora
un clima gioioso e di festa. Sarà merito delle centinaia di bandiere multicolori
che sventolano lungo le vie del centro? Non so. Quello che è certo è che è divertentissimo
provare a indovinare a quale stato corrisponda ognuna di loro. E che la grigia
Milano non sembra più così grigia.
7. L’estate a Milano.
Può essere una
maledetta tortura per il clima torrido, le zanzare e l’umidità alle stelle (ok,
quest’estate è stata anomala. Ma le zanzare ci sono e sono assatanate: ho le
prove), ma anche una meravigliosa opportunità. Potenzialmente si potrebbe fare
ogni sera una cosa diversa e si tratta tendenzialmente di cose molto fighe. E
spesso si tratta di cose molto fighe e gratuite, come per esempio il concerto
dei Subsonica in piazza Duomo, al quale non ho potuto sottrarmi. Direi che al
netto del mio esame di Diritto del lavoro, avrei sicuramente preso parte alla proiezione
di qualche vecchio film sulla terrazza del Duomo, giusto per dirne una. Insomma,
se in genere mi sento di sconsigliare di visitare città d’arte quando fa molto
caldo, nel caso di Milano forse vi direi di fare un’eccezione. Basta che vi
ricordiate di bere tanta acqua e mangiare tanta frutta e verdura, come
raccomanda il Tg2.
8. And the winner is…
Nella mia personale
classifica dei posti più belli della città (premesso che mi mancano da vedere
ancora un sacco di cose… sob!) il primo posto se lo aggiudicano senza dubbio i
Navigli. Non so spiegare bene cosa mi abbia colpito perché ovviamente non si
tratta di qualcosa di tangibile. E in più devo dire che le zanzare l’ultima
volta ce l’hanno messa tutta per farmi ricredere. Ma si respira qualcosa di
bello e spensierato nell’aria, soprattutto al tramonto, con le botteghe dei
pittori ancora aperte, i turisti stranieri che cenano e noi giovani italici a
fare aperitivo.
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